Biografia

Nato a Fondo nel 1892, Fortunato Depero si trasferisce con la famiglia a Rovereto dove frequenta la Scuola Reale Elisabettina, che abbandona al termine del V anno di corso. Respinto all’esame di ammissione all’Accademia di Belle Arti di Vienna, inizia a lavorare come scultore.Si trasferisce a Roma nel dicembre del 1913 e conosce Balla, Cangiullo, Marinetti e Sprovieri.

Nel marzo del 1915 pubblica con Giacomo Balla la "Ricostruzione Futurista dell’Universo", manifesto che apre una nuova stagione del Futurismo, proponendo una fusione delle diverse arti e un maggior coinvolgimento dell’arte nella vita.Nel 1916 riceve nel suo studio romano, l’impresario dei Balletti Russi Sergeij Diaghilev e, in seguito a quell’incontro, gli vengono commissionati costumi e scenografia per il balletto Le chant du rossignol di Igor Strawinskij, balletto che non verrà rappresentato.

Conosce il poeta svizzero Gilbert Clavel e con lui soggiorna a Capri nel 1917, illustrando il racconto "Un istituto per suicidi"; nello stesso anno prepara anche spettacoli teatrali e nel 1918, in collaborazione con Clavel, rappresenta a Roma i Balli Plastici, uno spettacolo di marionette composto da cinque azioni, musicate da Casella, Malipiero, Bartok, Tyrwhitt.

Nel 1919 apre a Rovereto la "Casa d’Arte Depero" nella quale vengono prodotti oggetti d’arte applicata, tarsie in panno e collages. Nel medesimo periodo realizza anche decorazioni e arredamenti d’interni, come quella del Cabaret del Diavolo.

Nel 1925 rappresenta l’Italia all’Esposizione Internazionale di Parigi insieme a Prampolini e a Balla. Due anni dopo pubblica Depero-Dinamo Azari (libro imbullonato), primo esempio di libro-oggetto futurista, per la realizzazione del quale ben esprime la sua fantasia grafica.

Nel settembre del 1928 va a New York, dove conduce un’attività intensa nei settori della scenografia teatrale e della pubblicità.

Nel 1930 torna in Italia, fonda e dirige la rivista "Dinamo", pubblica le Liriche radiofoniche e partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali.

Nel 1956 completa la decorazione della Sala del Consiglio Provinciale di Trento e l’anno seguente, in collaborazione con il Comune di Rovereto, realizza la Galleria Permanente e Museo Depero, istituzione che oggi conta più di 3000 fra dipinti e disegni, circa 7500 manoscritti e una ricca biblioteca sul Futurismo.

L’artista muore nel 1960.


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